La pubblicazione collettiva di Cremonapalloza

Ultimi scritti

L’episodio

L

Gli sportivi, quelli veri, apprezzano il gesto atletico e la performance dell’atleta, mentre quelli come me, che sono tifosi, apprezzano ben altre loro qualità. Con queste premesse, come non innamorarsi di Alviero Chiorri quando arrivò a giocare all’ombra del Torrazzo? Mise piede in città nell’estate del 1984, proveniente dalla sponda blucerchiata di Genova, quella che stava cercando di diventare una grande squadra e che preferì il giovane Vialli al talentuoso Chiorri, troppo scomodo per una squadra che aspirava al gotha del calcio nazionale. Ve lo vedete voi un club con tali ambizioni schierare uno che da ragazzo, tra i mondiali...

Ablish Chablis #1. Passeggiata

A

Marco e il mago stanno passeggiando per strada, sanno che tra poco dovranno tornare sui loro passi e incamminarsi verso le proprie case. Marco prenderà la scalinata che porta al piazzale sottostante e da lì camminerà fino alla piccola casetta rossa a fianco della tabaccheria; al mago invece basteranno tre passi per arrivare davanti al suo portone, appoggerà la sua borsa, cercherà nella tunica le chiavi di casa e in pochi minuti sarà seduto sulla sua poltrona per sistemare borsa, scarpe e cappello. Ma non è ancora il momento. Sono passati giorni da quando si sono visti l’ultima volta e Marco ha ancora tanto da raccontare, del suo...

Corona 28. A.D. 2020

C

Minchia che mal di testa, che vino di merda, che vino di merda!!! Sicura che non dipenda dal fatto che una bottiglia te la sei bevuta praticamente da sola? Che mal di te… Ma tu chi sei? Chi? Tu che parli, chi sei? Chi sono chi? Tu… Oh!!! In questa stanza c’è troppa gente! Non urlare, sei qui da sola… Allora chi parla? Son qui… Qui dove, non vedo nessuno… Qui dietro… Ma dietro a chi? Dietro di te, sei da sola! … Adesso, a ore 12. Ma sono le nove… Ore 12, come nei film, vuol dire davanti a te. Davanti a me ora ho la libreria. Giustappunto… E sulla libreria non c’è nessuno. Difatti io non sono qualcuno, ma sono qui ugualmente! La...

Ciao Mister

C

Ciao Mister. Forse non lo sai, ma tu hai regalato delle gioie immense a un’intera generazione di tifosi grigiorossi. Sei arrivato in punta di piedi nell’estate del 1992, portando in dote l’ennesima tacca su un palmarès di tutto rispetto. Eravamo una piazza stanca di quel continuo saliscendi dalla cadetteria alla massima serie – e rassegnata a ripeterlo in eterno, come un moto perpetuo – e tu invece ci regalasti tre anni di gloria. L’inizio non fu dei migliori: fuori dalla coppa al primo turno contro una squadra di Serie C e quattro sberle alla prima di campionato in terra romagnola. Poi di colpo, così, tirasti fuori dal cilindro...

Incipit. Anno 2018

I

È vero. Sono io che parlo con Hermes attraverso le sue applicazioni scrupolosamente scaricate sul cellulare. È vero. Sono io che gli dico dove c’è neve, quando è meglio stare in casa, quando Veronica è in ovulazione per cui “attento al merlo”; se c’è chi sta importunando la gatta, se in rifugio ci sarà il gulasch per cui è consono tenersi la voglia oppure muoverla altrove. È vero. Antonella lo sostiene ironica, ma è vero. Sono io che parlo a Hermes, perché Hermes mi piace molto. Combatte la frustrazione di una vita greve, nella quale per la maggior parte del tempo sente il peso e vorrebbe scuoiarsi rivestendosi di altra pelle...

Una risata vi disseppellirà

U

La leggerezza nella pratica filosofica «I nostri problemi sono troppo gravi per essere abbandonati allo spirito di serietà». Yves Citton¹ Abstract La filosofia è spesso percepita come un’attività “pesante”, connotata da argomenti seri e da un approccio pedante. L’analisi delle esperienze con l’Institut de Pratiques Philosophiques e con La Palestra della Scrittura offre lo spunto per trattare il tema della leggerezza nella consulenza filosofica, mostrando come questa possa essere al tempo stesso una caratteristica che connota la filosofia pratica rispetto alla filosofia accademica, uno strumento per rendere la consulenza più fluida...

Negazione – …Lo Spirito Continua…

N

Cremona, negli anni Ottanta, era una città metal. Si ascoltava metal, i gruppi locali (salvo qualche eccezione) suonavano metal e nei due negozi di dischi trovavi quasi solo quella musica. La musica era potente, veloce ed energica ma non capivo i testi, perché non conoscevo granché l’inglese e non comprendevo tutto questo interesse per maghi, mummie, faraoni, streghe, folletti e diavoli vari. Iniziai a ordinare dischi per corrispondenza e mi consigliarono i Negazione, gruppo hardcore torinese. Una botta pazzesca. Comprendevo e condividevo i testi e la musica mi strapiaceva. Veloce, diretta e diversa dal solito. Mi confrontavo con...

Incipit. Anno 2017

I

Appollaiato sulla pala del ventilatore lampadario, gli piaceva guardarmi nei diversi abbracci che mi decidevo di assecondare. Se avesse avuto la capacità poi di descriverli, di estrarre taccuino e penna, ieri sera avrebbe parlato di una danza quasi sincrona nell’allontanarsi di due persone distese a letto insieme, trovatesi lì quasi per caso, per una volontà che a guardarci bene, neppure si vede. Guardiamo un film? Volentieri. Ma facciamolo a letto… Tu sei lungo di gambe, il divano è proporzionato a gambe corte femminili. Lui che si spaventa e io che lo rassicuro dicendogli che non lo voglio scopare, o almeno non adesso, che...

Quadrophenia Mania

Q

Esce il 26 ottobre del 1973 Quadrophenia, sesto album in studio degli Who, a cui si aggiunge il live Live at Leeds. Quadrophenia è anche la settima o ottava opera rock scritta da Pete Townshend. Già nel 1966 infatti Townshend, compositore ambizioso e dalla mente aperta a mille influenze (da Charlie Parker a Wagner), concepisce un primo passo in tal senso con Quads, una storia ambientata in un futuro in cui i genitori avrebbero potuto determinare il sesso dei nascituri. La cosa non andò in porto e si sintetizzò nel singolo I’m A Boy. Alla fine dello stesso anno però concretizza il suo desiderio con A Quick One (While He’s Away), una...

30 dicembre

3

Ogni anno arriva il 30 dicembre, ogni anno da 19 anni. Avevo 16 anni, all’epoca frequentavo un liceo che mi annoiava a morte, infarinature generiche su tante materie che mi lasciavano dentro un senso di insoddisfazione e mi toglievano ogni voglia di studiare. Quando tornavo a casa da scuola passavo ore e ore a leggere i grandi classici, a tradurre i testi delle canzoni e suonare. Già a quei tempi amavo starmene da solo e adoravo andare nelle case e cascine abbandonate, un po’ per spirito di avventura, un po’ per immaginare le vite che abitavano quegli spazi. La maggior parte delle volte filava tutto liscio, qualche volta non...

La pubblicazione collettiva di Cremonapalloza

Daniele Conca

non c'è spazio a sufficienza per scrivere tutto.

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al momento, nulla.

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