Una volta pensavo che il mio frigorifero parlasse.
Poi il pensiero, seppur accennato, è diventato realtà, perché sì, ora ne ho la certezza, il mio frigo, come tutti gli elettrodomestici, parla.
Me ne sono accorta quando anch’io ho cominciato a parlare con lui: un giorno abbiamo intrapreso una conversazione, poi trasformatasi in vera e propria discussione, in quanto lui, carogna ingrata, sosteneva:
a) che il peso di Morgan fosse eccessivo solo per il fatto che viene da lui “forzatamente” ospitato sotto forma di stampa sorretta da calamita a gatto;
b) che la sua “musica” fosse difficilmente capibile per un elettrodomestico e così giustificava il fatto di non riuscire ad ascoltarla e di scocciare nel momento in cui decidevo di alzare il volume.
È una cosa impossibile!
Anzi, sono due cose impossibili, in quanto:
a) il peso di un foglio di carta è irrilevante;
b) basta saper ascoltare: mentre lui è chiuso a priori verso tutta la musica italiana.
Chissà perché i miei amici sono fermamente convinti che io mi inalberi per delle cose prive di senso…