Minchia che mal di testa, che vino di merda, che vino di merda!!!
Sicura che non dipenda dal fatto che una bottiglia te la sei bevuta praticamente da sola?
Che mal di te… Ma tu chi sei?
Chi?
Tu che parli, chi sei?
Chi sono chi?
Tu… Oh!!! In questa stanza c’è troppa gente!
Non urlare, sei qui da sola…
Allora chi parla?
Son qui…
Qui dove, non vedo nessuno…
Qui dietro…
Ma dietro a chi?
Dietro di te, sei da sola!
…
Adesso, a ore 12.
Ma sono le nove…
Ore 12, come nei film, vuol dire davanti a te.
Davanti a me ora ho la libreria.
Giustappunto…
E sulla libreria non c’è nessuno.
Difatti io non sono qualcuno, ma sono qui ugualmente!
La pianta?
No.
Il fiore quasi morto?
No.
L’appendiabiti di design?
No fighetta guarda meglio.
Libri… Sei un libro.
Fuoco.
Un libro, sei un viaggio.
In un certo senso…
Un diario di viaggio.
No, sono un viaggio ma un altro tipo di viaggio.
Internazionale?
No.
Montagne360?
No.
Africa?
Nemmeno.
Vitae, Viniplus, Il mondo del Sommelier?
Davanti, perdio guarda davanti.
L’Italia di vino in vino! Sei Martinelli, la Ricci, la Sereni?
No! Anche meno. Torna alla realtà. Vedi qualcuno?
No.
Allora…
L’Italia di vino in vino! Sei L’Italia di vino in vino!
Esatto.
Esatto cosa, parlo con un libro…
Parli con un libro sì. Ci vedi qualcosa di male?
No no, parlo spesso con l’inanimato, ma di solito il tasso alcolico aiuta la conversazione.
…
Vuoi dirmi che sono ancora sbronza?
Non lo dico io.
Lo dico io, che mal di testa.
Cos’è successo ieri sera?
Ho bevuto.
Sì ma cosa?
Era vino rosso, ma sapeva di pompa di benzina.
Cosa ci fa una bottiglia che sa di benzina, tra le tue bottiglie?
Eh non era tra le mie bottiglie.
Assembramento?
Congiunti.
Mascherina?
No.
Metro di distanza?
Nemmeno.
Mani lavate?
Mani tra i capelli e abbracci autoctoni.
Maledetta untrice.
Sono sana.
E lui?
Siamo sani.
Asintomatici?
Lo scopriremo.
E non è un rischio?
L’abbraccio di per sé, è sempre un rischio.
Touché…
È stata una bella serata.
Ma il vino non era buono?
Non era il mio. Ma la serata è stata buona.
È sufficiente?
Lui è essenziale.
Sono contento.
Ma sei un libro.
Anche i libri, per natura, hanno dei sentimenti… Io poi viaggio per l’Italia con goliardia.
Ti ho sfruttato poco.
Per nulla direi.
Ma c’è tempo.
C’è tempo, c’è tempo, per questo mare infinito di gente.
Pure poeta…
È Fossati.
Lo so!
Mi vedi pulito, pettinato, ho proprio l’aria di un campo rifiorito e tu sei il genio scaltro della bellezza che il tempo non sfiora… Bella, che ci importa del mondo…
Hai finito?
Scusa, mi sono fatto prendere…
Che vuoi?
Farti la ramanzina.
Anche tu, eh no basta son due mesi che me le sento dir su.
Ma io sono un libro.
E va bene, ma non sei un romanzo.
Touché. Due a zero.
Che vuoi? Ti ascolto, ascolterò anche questa.
Senti vittima sacrificale, rilassati.
Touché… Due a uno… Quasi pari… Che c’è?
Buon proposito dell’anno?
Non piangere?
Dai sii seria, tu piangi sempre.
È vero.
Dai, uno dei buoni propositi dell’anno che può riguardare anche me…
Eh lo so, ma l’hanno annullato.
Cosa?
Il viaggio in Corsica.
Ma che c’entra, perdio che c’entra?
…
Concentrati.
Ah sì, studiare. Eh mi spiace ma non ho la testa, faccio fatica, lavoro tanto, lo yoga, i gatti, gli unicorni…
Sì ma il vino?
Eh lo so, lo so, mea culpa.
Ma almeno le tre D, le tre D perdio.
…
Bevi Decentemente, con Dedizione e Didattica.
Hai dimenticato una D allora.
E cioè?
Dassola… E io non ho più voglia di stare qui Dassola!