L’idea è contemporaneamente semplice e geniale: scrivere un racconto basato su uno scontrino. Anzi, invitare chiunque a scrivere un solo racconto su un solo scontrino e poi selezionare i migliori racconti ricevuti.
Le regole cui si devono attenere gli aspiranti autori di questa antologia sono semplici e chiare, spiegate dagli ideatori nel manifesto che apre la raccolta: recupera uno scontrino, scrivi un racconto di esperienze reali legate al sentimento di quell’acquisto, mandaci il racconto e conserva lo scontrino, se sarai selezionato ce lo dovrai inviare.
Conseguenze:
• decine di scrittori, in erba e non, si scervellano per comporre racconti geniali legati a uno scontrino, il quale per ogni autore deve essere uno solo, quindi per forza significativo, rappresentativo;
• gli ideatori di questa genialata possono selezionare con calma i racconti migliori e più originali, provenienti dalle situazioni più disparate, mescolando stili, lunghezze, autori e generi merceologici degli scontrini;
• gli ideatori di questa genialata non devono scrivere neanche una riga di contenuto e possono dedicarsi, da fighi quali sono, alla forma da dare a questa raccolta letteraria così particolare;
• il risultato è un oggetto davvero cool.
La genialata si chiama Scontrini. Racconti in forma di acquisto. Gli ideatori di questa genialata sono Valerio Millefoglie (scrittore, collaboratore di Linus e performer nel tour di Caparezza) e Matteo B. Bianchi (scrittore, collaboratore di Linus e Vanity Fair, autore di Dispenser su Radio 2). L’oggetto inizialmente doveva essere solo uno scherzo, poi una fanzine, infine è diventato un libro pubblicato dalla Baldini Castoldi Dalai. Gli autori dovevano essere amici, poi colleghi e infine un po’ chi voleva e allora ecco che scorrendo elenco e biografie degli autori dei quaranta racconti troviamo Giuseppe Culicchia, Enrico Remmert, Gianluca Morozzi, Alberto Forni e, guarda un po’, Francesco Poli.
Probabilmente la maggior parte degli acquirenti di questo libro non sanno chi sia Poli; al contrario, credo che molti di voi lettori di Cremonapalloza sappiate di chi sto parlando. Ebbene, la sua verve creativa ha trovato lo sbocco buono per esprimersi al difuori degli stretti confini cremonesi e, se in un primo momento può sorprendere vedere il suo nome tra gli autori di un libro venduto in tutta Italia, chi lo conosce anche poco capisce ben presto, sfogliando Scontrini, che sarebbe stato strano non trovare un suo racconto qui.
Il libro è più un oggetto di design che una raccolta letteraria, ha la forma di uno scontrino, gli autori sono indicati come acquirenti, invece dei capitoli ci sono i reparti, in modo da raccogliere le storie che si riferiscono ad acquisti della stessa categoria merceologica, e ogni racconto è corredato dalla foto dello scontrino originale e, quando possibile, dell’oggetto acquistato.
Si va dalla profumeria alle videocassette al panino del fast food, passando per i giocattoli, il bar pasticceria e uno scontrino da un centesimo battuto apposta per scrivere la storia di uno che cerca di farsi fare uno scontrino da un centesimo senza comprare niente solo per poter partecipare al libro con il proprio racconto.
Il racconto di Poli è l’undicesimo, dopo quello (brutto) di Andrea Mancinelli e prima di quello (molto divertente) di Gianluca Morozzi, reparto «Libri & Fumetti», e naturalmente Poli rappresenta proprio la sezione «Fumetti». Il suo scontrino, datato 11/02/2004, accompagnava un manga acquistato alla fumetteria di Via Cesare Battisti, Cremona, in cambio di 10,50 €.
In realtà il racconto, intitolato La medicina delle dieci di pomeriggio, ha poco a che fare con la passione di Poli per le strisce disegnate: non è altro che la trascrizione di un particolare flusso di pensieri dell’autore, flusso che lo accompagna nel tragitto da Piazza Marconi al centro. Le frasi (i pensieri) scorrono brevi ma veloci sulla carta; riflessioni sulla vita, l’amicizia, l’infanzia si alternano in maniera naturale e spontanea a pensieri vaghi sul tempo, sulla prima sigaretta della giornata, sul paesaggio urbano.
Questo racconto è molto diverso come atmosfera dagli altri, i quali si dividono in due grandi categorie: le storie divertenti su scontrini che nascondono origini bizzarre e le riflessioni autoreferenziali sui ricordi evocati da un certo scontrino e quindi da un certo oggetto del passato. Poli non si inquadra in nessuna delle due categorie e lo stacco è sottolineato anche visivamente dalla diversa impaginazione, che vede il suo racconto stampato in lettere bianche su sfondo nero.
Naturalmente non tutte le storie sono ugualmente belle e interessanti, proprio perché c’è molta eterogeneità, e ogni lettore identificherà un racconto diverso come il proprio migliore, magari perché vedrà delle cose in comune tra la propria esperienza e quella dell’autore o in base alla propria formazione culturale. Normale: per Scontrini scrivono donne anziane e ragazzi, studenti e professionisti, scrittori di professione e blogger, ricchi e poveri, del sud e del nord, e persino una bambina di nove anni. Proprio per questo motivo chiunque può trovare un racconto interessante e sicuramente molti giovani cremonesi apprezzeranno il racconto di Francesco.
Cercatelo in libreria e, se non vi va di comprarlo (Poli non ci guadagna niente e il libro non è esattamente economico), almeno leggete il suo racconto (pp. 67-72).