Con gli amici ci si dà appuntamento la domenica mattina in edicola, in un’edicola che possa essere facilmente raggiungibile tramite una valevole scusa per tutti.
WhatsApp, chat di gruppo n. 1459: «Si va davanti a Zara».
Per me è perfetto perché ho già in mente come sfangarla: «L’unica banca che ho vicina è quella in Duomo», e Zara è appena dietro. Se mi fermano all’andata, «Sto andando a far bancomat per la settimana, non posso pagare con il bancomat le sigarette, la frutta sotto casa e il pane dalla signora dietro l’angolo». E se mi fermano al ritorno avrò anche i giornali sottobraccio.
«Ma signora, poteva andare nell’edicola a Porta Romana!».
«Eh no, agente, dovevo far bancomat, non avevo soldi».
Ognuno avrà la sua scusa.
Equipaggiamento: borsello verde stile marsupiale alla Tomb Raider, portafoglio senza soldi, ma con i contanti in tasca all’andata, per poter mostrare il portafoglio vuoto all’agente in caso mi fermino. N.B. Dopo aver preso il giornale, ricordarsi di mettere i soldi nel portafoglio per poterli mostrare in caso gli agenti mi fermino al ritorno.
Intanto che ci sono: cazzo mangio domenica a pranzo per rendere la domenica a pranzo degna di una domenica a pranzo? Sicuro mi stappo una bottiglia di vino che, facendo i conti, domenica sarà vergine. Poi, se c’è bello, mi porto la sedia e mangio in terrazza, magari faccio come a Pasqua che mi sono sbronzata triste e poi sono rimasta in bruttura tutto il giorno, ma intanto il pranzo era passato ed era anche consono ai pranzi pasquali che ricordo.
Importante, ricorda: ad ogni modo, prima di andare in edicola devo stirare i soldi per farli sembrare più veritieri da bancomat. Anzi, forse è meglio controllare se i soldi in casa li ho veramente.
«Ha la ricevuta del prelievo da mostrare?».
«Fossi matta, è carta sprecata, non la chiedo mai agente, ma lei non la segue la Greta‽».
Che beffa.
E quanto ci vogliamo bene!