Il tennis non mi è mai piaciuto e non mi piace tuttora: lo ritengo noioso da vedere e non mi ci sono mai applicato nel giocarlo, anche se detengo l’invidiabile record di due vittorie su due partite disputate. Da ragazzini, dei miei soci ci giocavano regolarmente e, quando facevano il doppio, mi chiamavano per fare il quarto. Mi prestavano la racchetta e giocavo, anzi, facevo presenza in campo in coppia con Dario, che, in entrambe le occasioni, batté l’altra coppia. Non sono così fuori dal mondo da non conoscerne due regole e i nomi dei campioni a cavallo tra anni Settanta e Ottanta, quando ero un ragazzino e l’offerta televisiva...
New Dinamo
Non era «il nome di un detersivo», come dichiarò Giampi quando lo sentì nominare, né del team protagonista di un cartone animato giapponese degli anni Ottanta, ma il nome di una squadra di calcio cremonese di inizio anni Novanta. La New Dinamo Zaist. Non voglio narrarvi le gesta sportive di questa compagine, ma la sua genesi: una squadra nata per caso su un campetto di periferia, di cui ignoro la storia dopo il 1994. Nell’autunno del 1991 due diverse compagnie dello Zaist cominciarono a passare il sabato pomeriggio prendendo a calci un pallone sul campo da calcio dell’oratorio. Quattro o cinque per parte, uno a turno in porta e gli...
Il sottopasso
Dal quartiere potevi uscire in tre modi: entrando in tangenziale e, da lì, circumnavigando la città a piacimento; rischiando di attraversare il passaggio a livello, sempre con l’incognita di trovarlo chiuso, dovendo attendere lo sferragliare del treno; o facendo il sottopasso che collega la ciclabile – che scorre tra i palazzi e la ferrovia – a una delle maggiori arterie d’accesso alla città. Non era soltanto un comodo passaggio per raggiungere la città, evitando le interminabili code al passaggio a livello, ma era anche un luogo di ritrovo. Era ciclabile e non erano molti gli audaci eroi che lo usavano: meglio dieci minuti in coda...
Sogno punk di una notte di mezza estate
«Fanculo qualsiasi tecnica, ciò che importa è l’anima di chi suona e non la qualità dello strumento». Era questa la frase che continuavano a ripetersi i quattro amici nelle interminabili ore passate sulla panchina del parchetto. La loro, quella segnata dalle scritte e dai loghi di tutti i gruppi che ascoltavano. Era dietro una siepe e questo le donava una certa privacy, indispensabile per fumarsi una canna in santa pace, lontani da occhi indiscreti. Filosofia punk, berretti girati, skate, camicie a scacchi, anfibi, birra e canne per adolescenti ormonali in cerca di futuro con l’incubo del cantiere o della fabbrica dopo il diploma...
Il Palio di novembre
Non tutti sanno che nel 1997 a Siena si corse un Palio straordinario. Infatti il 9 novembre del suddetto anno una decina di baldi giovani si sfidarono a Piazza del Campo per aggiudicarselo. Di quella tenzone purtroppo non esistono immagini, YouTube non esisteva, i telefonini servivano solo per telefonare ed erano molto rari. Il tutto nacque per caso, fu un attimo una mezza parola una battuta un accenno di sfida. D’altronde, «Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione». Un branco di debosciati che dovevano smaltire i postumi di una levataccia domenicale, post-bagordi del sacro sabato sera, iniziata...