Una decina d’anni fa incontro casualmente una coppia di amici che non vedevo da tempo.
Per un motivo o per l’altro ci siamo persi di vista, ma incontrarli fa sempre piacere e riusciamo a condensare in pochi minuti il resoconto di mesi in sospeso.
Io fresco genitore di un bimbo che ha iniziato l’avventura scolastica della materna, loro con un figlio ormai alle medie.
Mi raccontano di un compagno di classe di Marco che frequenta i concerti punk e sfoggia un mohicano da vero punk con tanto di catena e lucchetto al collo.
La paternità non mi concede più il tempo necessario per andare ai concerti come una volta e non so chi possa essere.
Dopo pochi mesi una congiunzione astrale mi permette di andare al Dordoni per un festival punk e a un certo punto lo vedo.
Non può che essere lui. Mohicano, lucchetto al collo e giovane. Molto giovane.
Sta facendo incetta di dischi e magliette al banchetto dei Klasse Kriminale, uno dei gruppi che si esibiranno durante la serata.
Io sto nasellando il banchetto vicino in cerca di qualche vinile per arricchire la mia collezione.
Lo aggancio chiedendogli se è lui il compagno di classe di Marco e lui mi risponde di sì, chiedendomi a sua volta come faccio a saperlo.
Gli spiego che conosco i genitori e che loro mi avevano parlato di quel giovane compagno di studi del figlio.
Scambiamo due chiacchiere veloci sui dischi che abbiamo appena acquistato e ognuno se ne va per la propria strada.
Mi capiterà ancora di vederlo in giro: ai pochi concerti che vado a vedere o a qualche rara manifestazione a cui prendo parte, o semplicemente per le vie della città.
Passano gli anni e non vedo più mohicani per la città, però scopro che è diventato un b-boy e ha cominciato a sciorinare rime.
Un giorno un’amica mi dice che c’è un nuovo gruppo in città, mischiano rap e funky.
Il ragazzo che suona la tromba è il figlio di una coppia di suoi amici e lui ne è il cantante.
Vado a vederli live, spaccano di brutto. Basso e batteria picchiano come pochi, tromba e chitarra disegnano un tappetto sonoro su cui volano le sue parole.
Lo avvicino al suo banchetto mentre è intento a vendere le copie della loro fatica discografica, ricordandogli il suo passato punk, e gli organizzo un concerto presso il Circolo che gestisco da volontario con il collettivo di cui faccio parte.
Recentemente è diventato il volontario in Servizio Civile del Circolo e, tra mille sbatti, pochi giorni fa è uscito il singolo del suo nuovo progetto solista.
Stay Iuman, stay free!
Yo Simon yo.