E quella volta che ci siamo costruiti una spiaggia di sassi? Era la nostra prima volta e già sapevamo che ci sarebbe andato bene qualsiasi mare, purché non fosse troppo lontano. Partimmo all’una di notte, decidendo che sarebbe stata la spiaggia il nostro letto. Sacco a pelo e sassi. Arrivammo che era ancora notte con più voglia di far baracca che di dormire. Non avevamo valutato ci potesse essere l’alta marea e quando trovammo un piccolo spazio asciutto era già quasi mattina. Alla fine due ore intense di sonno non ce le levò nessuno. Arrivare al bar per la colazione fu invece durissima. In mezzo a donne pronte per la messa domenicale, noi, stropicciati, spiccavamo. Mangiammo qualcosa e poi sassi, sassi e ancora sassi tutto il giorno. Sassi sotto la schiena, sassi nel costume, sassi nell’acqua, sassi nelle mani, sassi tra le dita dei piedi. Sassi. Nello zaino un libro nuovo. Che mi rubasti e leggesti tu. Costringesti me a un tuo capolavoro che mai avrei scelto in libreria. La vita di una poeta, era. Ricordo la mia testa sul tuo petto e le lacrime agli occhi. Fu una bellissima giornata. È lì che capii che saresti stato per sempre cosa mia.