Il piccolo libraio di Archangelsk è un buon libro, come non può che essere un libro di Simenon, anche al difuori dei romanzi del commissario Maigret. Non è scontato, anche se si trascina in alcune sue parti su concetti che sono ben chiari fin dalle prime pagine, e in alcuni momenti è addirittura “palpitante” per l’angoscia che comunica. Volendo andare un po’ più a fondo di quanto a prima lettura potrebbe sembrare (o perlomeno l’interpretazione che un po’ ovunque si legge al riguardo), il personaggio principale, il signor Jonas, il piccolo ebreo arrivato da una lontana cittadina russa, non attira alcuna simpatia/empatia, perlomeno...